L’agricoltura sociale è legge

Il Senato ha approvato in via definitiva la legge sull’agricoltura sociale: lo annuncia con soddisfazione dalla Granda il deputato pidino Mino Taricco, che però si lamenta perché alle cooperative sociali viene imposto di ricavare almeno il 30% del fatturato da questa specifica attività per usufruire delle agevolazioni previste.

La normativa prende in esame i percorsi di inserimento lavorativo per persone svantaggiate e minori coinvolti in progetti di riabilitazione sociale, le prestazioni a servizio delle comunità locali, i servizi terapeutici (come pet therapy, ippoterapia, onoterapia), l’educazione ambientale e alimentare, la salvaguardia della biodiversità animale, anche attraverso l’organizzazione di fattorie didattiche.

Le Regioni, nell’ambito dei piani di sviluppo rurale, possono promuovere specifici programmi per la multifunzionalità delle imprese agricole, mentre le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere possono inserire come criteri di priorità per l’assegnazione delle gare di fornitura la provenienza dei prodotti agroalimentari da operatori di agricoltura sociale. I Comuni possono prevedere specifiche misure di valorizzazione dei prodotti provenienti dall’agricoltura sociale nel commercio su aree pubbliche. Gli enti pubblici territoriali possono dare in concessione, a titolo gratuito, agli operatori dell’agricoltura sociale i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata. Viene inoltre istituito l’Osservatorio sull`agricoltura sociale: si tratta di uno strumento chiamato a definire le linee guida in materia di agricoltura sociale e assume funzioni di monitoraggio. www.politicheagricole.it

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