A consigliare i ristoranti speciali sono da sempre gli amici. A me è accaduto per il Ristorante Stazione di Santo Stefano Belbo, grazie a Beppe Orsini, giornalista, gastronomo e sommo conoscitore della cucina di Canelli e dintorni. Abbiamo pranzato nel porticato, di fronte alla stazione della ferrovia dismessa, in una giornata estiva di fine giugno, mentre la brezza accarezzava i filari di moscato sulla collina.
Da almeno trent’anni la famiglia Amerio conduce questo locale, e da dieci in cucina c’è Fabrizio, cuoco gentile e capace. All’interno la sala è spaziosa con una ventina di tavoli, e altri tre sono nella saletta nascosta da una nicchia di bottiglie di vino per intenditori. Il servizio è discreto e cortese, e ricorda la sobrietà di Cesare Pavese, che qui nacque, visse e scrisse.
I piatti parlano lingua italiana con forte accento piemontese. Fabrizio Amerio è attento alle materie prime e alle cotture. La carne è perfetta. Tra gli antipasti ho assaggiato carne cruda all’albese, petto d’anatra su letto di insalatina di campo all’aceto balsamico, e uno straordinario “fiori di zucchine su vellutata di parmigiano”, croccante e delicato. I tajarin regnano tra i primi, al sugo di carne – eccellente – e ai funghi, e sono da gustare anche i ravioli di borragine alle erbe aromatiche. Di secondo, la guancia di vitello è tenerissima, e il menù propone arrosti, brasati e filetti. Come dolce, il semifreddo al torrone nappato al fondente caldo è irresistibile. La carta dei vini esprime al meglio il territorio, e la selezione di grappe è ottima.
Si pranza con 25 euro a testa. Ristorante Stazione, Piazzale G. Manzo n.6, Santo Stefano Belbo (CN). Telefono 0141.844233. www.ristorantestazione.com