Rivivono i sentieri della collina morenica

In provincia di Torino la collina morenica compresa tra Rivoli e Avigliana è uno dei luoghi più suggestivi per gli amanti della natura. È il risultato dell’opera millenaria del ghiacciaio della Val Susa, con monti, rocce (i massi erratici), boschi, laghi che formano un intreccio straordinario. Un paesaggio capace di sorprendere con continui mutamenti di colori, sempre diverso ad ogni stagione. Dalle alture lo sguardo risale la valle verso le Alpi oppure sorvola la pianura torinese, e i Laghi di Avigliana sono come specchi per il cielo più azzurro.

I percorsi sulla collina morenica sono sempre stati usati dagli abitanti dei borghi limitrofi: merci, storie, vite di generazioni hanno lasciato le loro impronte sulle mulattiere collinari. Oggi le strade di veloce comunicazione favoriscono il periplo del territorio piuttosto che il suo attraversamento, ma nel corso degli ultimi anni ciclisti ed escursionisti hanno contribuito a tenere vive strade altrimenti smarrite.

C’è ancora carenza, tuttavia, soprattutto nella comunicazione, nonostante la sempre maggiore richiesta di informazioni da parte dei turisti. E così ci hanno pensato gli appassionati della mountain bike riuniti in un gruppo dal nome goliardico: Morenica Falabrak, a metà tra passato e futuro. Grazie alla fattiva collaborazione dell’AIB (Anti Incendi Boschivi) e al sostegno del Comune di Reano, hanno tracciato e ripulito i sentieri da percorrere in bicicletta, a cavallo oppure a piedi, indicando grado di difficoltà, lunghezza e caratteristiche, senza dimenticare i riferimenti storici.

Il primo itinerario realizzato traccia un anello attorno al Monte Cuneo – il “Moncuni” a quota 641 metri – con un discreto dislivello e uno sviluppo di circa 8 km. Il sentiero è percorribile tutto l’anno e in qualsiasi condizione climatica. L’unico limite è la dedizione dell’escursionista.  Il punto di partenza coincide con quello d’arrivo ed è fissato presso il Parco di Reano, con ampi parcheggi e punto sosta e ristoro. Percorrendolo si attraversano boschi di querce e castagni, pinete, prati e ruscelli, ci si disseta alle fontane e quasi in cima si osserva  il panorama magnifico, con la Sacra di San Michele e il Rocciamelone, per rinfrancare corpo e spirito.

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