Il castello di Mango è un’altra meraviglia nascosta delle Langhe. Da queste parti la bellezza è come il tartufo: bisogna pazientemente cercarla. Io sono stato fortunato, perché mi ha condotto fin quassù Romano Dogliotti, portabandiera del Moscato d’Asti con La Caudrina.
Il castello sorge sulla cima del colle, e lo sguardo abbraccia pianura, valli e bricchi, fino al Monviso. I Marchesi di Busca lo edificarono nel Settecento sulle fondamenta di un precedente fortilizio, risalente al XIV secolo. Era un presidio strategico, sulla via che percorrevano i commercianti, da Alba alla Liguria, per barattare uva con sale e vino con olio.
Oggi ospita l’Enoteca Regionale Colline del Moscato, che raggruppa un’ottantina di produttori. E come potrebbe essere diversamente? tutt’intorno sono vigne, più o meno scoscese o soleggiate, accudite ogni giorno da secoli. La vista dal castello è quasi la stessa da sempre: colline morbide dipinte dai colori della vite e il cielo.
L’Enoteca organizza eventi e mostre negli spazi al piano terra, con la sala azzurra dedicata agli incontri pubblici e la celletta per le degustazioni. I piani superiori, non gestiti dall’Enoteca, sono occupati da un ristorante con una decina di camere, ma è tutto chiuso. S’accendono interrogativi sulla capacità di valorizzare il nostro patrimonio turistico e subito si spengono, come faville nella gelida notte.