Dopo 23 anni di Guida Critica e Golosa, e un passaggio con l’edizione solo sul web, Paolo Massobrio torna alle recensioni stampate su carta con il Gatti – Massobrio 2016, il “taccuino dei ristoranti d’Italia”, firmato insieme all’amico Marco Gatti, con 2.060 soste golose in tutta Italia.

«Credo che il web non cannibalizzi i libri», ha spiegato presentando, due giorni fa, la nuova pubblicazione a Torino, a Punto 65. Il taglio, però, è da clic, con il racconto essenziale di ogni locale, l’interazione con il sito ilgolosario.it tramite QR code, e ovviamente il voto.
La corona, il riconoscimento più prestigioso, può andare sia al ristorante “stellato” che alla trattoria «dove si sta bene e la gente è soddisfatta». Massobrio vuole dunque premiare la dedizione dei ristoratori, sottolineando attenzioni come il vino al bicchiere che «è un servizio fondamentale».
Il miglior ristorante di Torino per Massobrio? Il Kido-ism di corso Rosselli, dove un cuoco giapponese, Takashi Kido, propone una cucina definita “fusion e creativa”, tra agnolotti del plin con ripieno di guanciale di maiale e radice di loto, e l’Arroz negro (riso con seppie, peperoni del piquillo e spuma di ali-oli). «Una gran bella sosta», scrive il critico con il papillon. «Coi piedi per terra anche nei prezzi, per una cucina geniale, puntuale, fuori dai canoni piemontesi, che può insegnare molto».
