Castello di Parella

Vistaterra, rilancio del Castello di Parella per valorizzare il Canavese

È cominciata ieri la nuova vita del Castello di Parella, con la presentazione di Vistaterra, importante progetto di valorizzazione del territorio canavesano, con 20 milioni di euro già investiti su 40 previsti.

 Graziano Cimadom ha presentato il progetto

Graziano Cimadom con Neri Marcorè
Graziano Cimadom con Neri Marcorè

Graziano Cimadom, presidente di Manital (la società che sostiene l’iniziativa), ha raccontato al pubblico questa impegnativa avventura in una piacevole conversazione con Neri Marcorè, nella sala affrescata al piano nobile, affacciata sulla Corte d’Onore.

La presentazione di Vistaterra al Castello di Parella

«Il Canavese – ha sottolineato – ha un forte patrimonio naturale, culturale, antropico, di beni storici. Qui da noi la tradizione agricola ha convissuto con una innata tendenza all’innovazione, unica nel suo genere. Il nostro impegno è quello di creare un modello virtuoso di recupero delle eccellenze, di valorizzazione della tradizione e capacità imprenditoriale del territorio, attraverso ciò in cui crediamo: etica, bellezza, sostenibilità, arte del buon vivere, nel pieno rispetto della natura e delle persone. Vogliamo lasciare un luogo più armonioso alle generazioni future».

Un restauro curato nei minimi dettagli

Il restauro del Castello di Parella, abbandonato da 12 anni, è cominciato nel 2012 seguendo una filosofia precisa: «una perfetta commistione tra recupero architettonico, materiali ecosostenibili, bioedilizia e recupero di un “castello agricolo” e dei territori che lo circondano», in un «circolo virtuoso che coinvolge anche le attività produttive e artigianali locali (sia prodotte nei laboratori artigianali di Vistaterra che quelle dei produttori locali, offrendo così una completa esperienza delle ricchezze del Canavese».

La vigna del Castello di Parella
La vigna del Castello di Parella

Il progetto, in realtà, prende avvio dall’acquisizione da parte di Manital dei «Vivai Canavesani» adiacenti al castello, il parco voluto da Adriano Olivetti, con alberi secolari e un bambuseto attraversato dal ruscello; qui è nata l’idea di Cimadom, con l’intento di rendere fruibile quest’area, realizzando un agriparco con biolago balneabile, l’orto e i frutteti, e un ristorantino “a legna”. Il castello è arrivato dopo, come un principe incuriosito, e la sua “disponibilità” ha mutato lo scenario. Oggi al centro della scena è lui, con il ristorante gourmet dello chef Ernesto Tonetto (proveniente da esperienze a Dubai, New York e Londra), l’albergo raffinato con 40 camere (le prime 11 verranno aperte in estate), il «Caffè alla  Lettera» con frammenti di memoria dall’Archivio Storico Olivetti, la biblioteca aperta agli ospiti come in una villa di campagna.

Lo chef Ernesto Tonetto
Lo chef Ernesto Tonetto

Nella Corte dei Mercanti l’enoteca, sviluppata insieme alla Banca del Vino di Pollenzo, propone etichette selezionate e  il Colleluce, l’Erbaluce prodotto nella vigna del castello, da degustare nel fresco dell’antica cantina, con i mattoni della volta ripuliti uno per uno dalle incrostazioni di cemento. E ancora: marmellate, salumi, formaggi, miele, la giardiniera e le verdure sott’olio dei piccoli produttori locali; la bottega del cioccolato, con miscele alla lavanda e alla violetta; l’artigianato, con vasi in ceramica, foulard in fibra di betulla, tappetini di canapa; la profumeria con la fragranza Vistaterra, composta da 63 note che riconducono all’essenza del Canavese. E nel futuro prossimo: il laboratorio di panificazione che utilizza antiche varietà di grano e la filiera del latte.

La cantina del Castello di Parella
La cantina del Castello di Parella

Rigoroso rispetto per l’ambiente

Tutto questo in una circolarità imperniata su un rigoroso rispetto per l’ambiente, anche nelle soluzioni tecniche adottate, come l’impianto di geotermia per il riscaldamento, i pannelli fotovoltaici, costruzioni poco invasive, con rilievi e palificazioni al posto del cemento, per realizzare strutture facilmente smontabili e riportare la terra alle origini.

Castello di Parella

In questi giorni il castello è aperto al pubblico con visite, degustazioni ed eventi, aperti dal concerto di sera, «L’inseguitore» di Vinicio Marchioni e Francesco Cafiso Quartet; venerdì 2 giugno s’incontrano alcuni autori vincitori del Premio Strega, con le «letture di buon gusto» di Neri Marcorè; sabato 3 giugno si ascoltano «suoni e silenzi della natura» e si pratica yoga; domenica 4 giugno il «bamboo massage» nel bambuseto, worshop su «stampa su foglie» e cosmesi, e dj set con Saturnino. Info e programmi su www.vistaterra.it oppure telefonando al 0125.422811.

Castello di Parella, via Carandini 40, Parella (TO), uscita Ivrea autostrada Torino-Aosta.

 

1 Comment

  1. Debora20 Luglio 2018

    Buon giorno,
    Mi chiamo Debora e ho visto sul web e di persona il Castello. Una sola parola: fantastico. La ristrutturazione e’ meravigliosa, moderna ma allo stesso tempo mantiene antico e affreschi.
    Debora

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