Sulla gestione futura dell’Istituto Musicale il disaccordo è totale

 

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Rivoli – «Alberghina non si rende conto di essere una pedina della politica, questa è la sua campagna elettorale»: è durissimo Stefano Maccagno, rappresentante dei docenti dell’Istituto Musicale «Giorgio Balmas», in lotta contro l’ipotesi di concessione della scuola di musica, approvata con delibera del consiglio di amministrazione, presieduto da Andrea Alberghina, il 26 febbraio scorso e motivata con l’impossibilità di continuare ad avvalersi di contratti di collaborazione coordinata e continuativa per l’affidamento degli incarichi.

Per 32 docenti e 5 impiegati della segreteria perdere il lavoro è un rischio concreto: «È una cosa molto seria, al di là dei giochi politici; si parla di esseri umani», dice Maccagno, docente di pianoforte a Rivoli dal 1989. «La privatizzazione di un’istituzione comunale che fa cultura – prosegue – è un delitto, dopo trent’anni di esistenza di questo istituto».

Il Comune la pensa diversamente: «Non abbiamo nessuna intenzione di intraprendere delle azioni per privatizzare», ribatte Laura Ghersi, assessora alla Cultura. «Il problema è che abbiamo dei legacci dovuti a una normativa che non ci permette più di rinnovare un contratto di co.co.co. Di conseguenza ci troviamo in una situazione decisamente imbarazzante, non possiamo assumere a tempo indeterminato questi docenti e stiamo cercando in tutti i modi di trovare una soluzione». Sulla stessa linea Andrea Alberghina, che spiega di aver «fatto indagini» per capire «che tipo di valutazione potrebbe essere attribuita dal mercato all’Istituto Musicale», nell’ambito di  un «processo trasparente», avendo come obiettivo «Rivoli, la musica e i ragazzi».

I docenti contestano alla radice questa impostazione e rimarcano di aver ottenuto gli incarichi in virtù di una graduatoria valida fino al 2017; hanno ribadito questa posizione nei due incontri avuti in Comune (al primo era presente anche il sindaco Franco Dessì), presentando una valutazione dei consulenti del lavoro dello Studio Ghigo di Torino nella quale vengono ritenuti ammissibili, nel caso specifico, i contratti di collaborazione coordinata e continuativa «certificati», anche con le nuove normative.

Un parere contestato dall’amministrazione comunale e dal consiglio di amministrazione dell’Istituto Musicale: «Il Jobs Act – specifica Alberghina – prevede una normativa contro la quale non si può andare neanche volutamente, o meglio, se si va volutamente si fa quella cosa che si chiama peculato. Io non mi presto, avendo una carica onorifica e una base etica, a fare un peculato. La legge dice che dal primo gennaio 2017 i contratti di collaborazione coordinata tra la pubblica amministrazione e un qualunque soggetto privato non potranno più esserci».

Nel frattempo, Andrea Maggiora si è dimesso dall’incarico di direttore didattico, sottolineando in una lettera le «divergenze sulle politiche e gli indirizzi» espressi dal consiglio di amministrazione e il «totale disaccordo» sulla «scelta di concedere l’istituto musicale ad un privato». E a febbraio sono cambiati due dei cinque consiglieri di amministrazione dell’Istituto Musicale, nei giorni successivi all’approvazione della delibera contestata.

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Lo scontro è destinato a inasprirsi nei prossimi giorni, in vista del consiglio comunale aperto previsto per il 18 maggio e richiesto dalle opposizioni. Le posizioni sono chiare. «Porteremo la nostra battaglia fino in fondo, non si scherza», ribadisce Stefano Maccagno annunciando un flash mob in piazza Martiri Della Libertà, sabato 7 maggio alle ore 17.45, e ricordando che la petizione a sostegno di questa battaglia ha già raccolto oltre 1.500 adesioni.

«Il nostro obiettivo – ribatte Laura Ghersi – è salvaguardare l’eccellenza dell’Istituto Musicale perché è un fiore all’occhiello della cultura di Rivoli, per cui abbiamo l’interesse a cercare una strada che possa conciliare le esigenze di tutti, salvaguardando anche il lavoro delle persone».

«Il mio sogno – conclude Alberghina – è che questi stessi insegnanti, visto che hanno tutta questa esperienza e che dicono di avere tutta questa passione, costituiscano un gruppo di lavoro che, in concorso con un’associazione che abbia una storicità, concorra a una gara per assumere direttamente la concessione della scuola dell’Istituto Musicale. Il mondo sta cambiando e noi possiamo vivere il cambiamento oppure trincerarci rispetto a vecchie abitudini».

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