Il viaggio senza tempo nella musica di Paolo Conte

Per inaugurare la nuova stagione della rassegna, Rivolimusica ha proposto oggi un concerto ammaliante, grazie alle melodie di Paolo Conte, agli arrangiamenti di Massimo Pitzianti e all’estro di musicisti eclettici.

Paolo Conte ci ha condotti da lontano, annullando ogni spazio, attraverso la sua “confusione mentale di fine secolo”, lasciandoci sguazzare nella musica per cogliere ordine nel disordine e senso nell’improvvisazione.

Il viaggio senza tempo è iniziato con il Trio Debussy e rimpalli tra Conte e Fauré; il violino di Piergiorgio Rosso era palesemente ispirato, Francesca Gosio impeccabile al violoncello, e Antonio Valentino, al pianoforte, a suo agio divertendosi.

E poi si sono aggiunti gli amici: l’abilissimo Pitzianti alle fisarmoniche e al clarinetto, Riccardo Balbinutti soave tra xilofono e percussioni, Pierre Steeve Jino Touche puntuale al contrabbasso.

E lui, il nostro autore fantasma, magnificamente tangibile, ci ha sorpresi con suoni di allegra malinconia (e finanche un inedito), scherzando da mattatore e improvvisamente cogitabondo, sbirciando il nuovo secolo tra timore e baldanza; che se fosse stato il ventesimo e non questo, già il Conte lo avremmo studiato a scuola (ed egli ne sorriderebbe).

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