Il Gatti-Massobrio 2016, la guida ai ristoranti che unisce carta e web

Dopo 23 anni di Guida Critica e Golosa, e un passaggio con l’edizione solo sul web, Paolo Massobrio torna alle recensioni stampate su carta con il Gatti – Massobrio 2016, il “taccuino dei ristoranti d’Italia”, firmato insieme all’amico Marco Gatti, con  2.060 soste golose in tutta Italia.

Paolo Massobrio a Punto 65, tra Giorgia Lorusso e Francesco Oriolo
Paolo Massobrio a Punto 65, tra Giorgia Lorusso e Francesco Oriolo

«Credo che il web non cannibalizzi i libri», ha spiegato presentando, due giorni fa, la nuova pubblicazione a Torino, a Punto 65. Il taglio, però, è da clic, con il racconto essenziale di ogni locale, l’interazione con il sito ilgolosario.it tramite QR code, e ovviamente il voto.

La corona, il riconoscimento più prestigioso, può andare sia al ristorante “stellato” che alla trattoria «dove si sta bene e la gente è soddisfatta». Massobrio vuole dunque premiare la dedizione dei ristoratori, sottolineando attenzioni come il vino al bicchiere che «è un servizio fondamentale».

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Il miglior ristorante di Torino per Massobrio? Il Kido-ism di corso Rosselli, dove un cuoco giapponese, Takashi Kido, propone una cucina definita “fusion e creativa”, tra agnolotti del plin con ripieno di guanciale di maiale e radice di loto, e l’Arroz negro (riso con seppie, peperoni del piquillo e spuma di ali-oli). «Una gran bella sosta», scrive il critico con il papillon. «Coi piedi per terra anche nei prezzi, per una cucina geniale, puntuale, fuori dai canoni piemontesi, che può insegnare molto».

Paolo Massobrio con lo staff di Punto 65
Paolo Massobrio con lo staff di Punto 65

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