Duecento anni di camminate con don Bosco

Don Bosco le chiamava “passeggiate autunnali” ed erano gioiose gite nelle terre del Monferrato per premiare i suoi ragazzi. La musica accompagnava il passo da mattina a sera, tra giochi e risate come una festa itinerante, fino alla recita della preghiera della buona notte. Con lo stesso spirito, in vista del bicentenario (1815-2015) della nascita del santo – e del battesimo, sottolineano gli organizzatori – sono ora riproposti alcuni itinerari sulle sue tracce.

Da sinistra, Maurizio Baradello, Eelena Di Bella, Giorgio Musso, Don Egidio Deiana
Da sinistra, Maurizio Baradello, Elena Di Bella, Giorgio Musso, don Egidio Deiana

L’anticipazione è stata data oggi a Colle don Bosco, in un incontro moderato dal giornalista Marco Graziano. «Pur avendo avviato la sua opera a Torino – ha spiegato don Egidio Deiana, rettore della Basilica – le radici di don Bosco sono qui, a Castelnuovo e nel Monferrato». In effetti, su queste colline si intuisce una spiritualità intensa. La Basilica sorge dal nulla in mezzo alla campagna, in frazione Morialdo, di fronte alla casetta dove Giovannino Bosco, orfano del padre, visse l’infanzia con Mamma Margherita, i fratelli e la nonna. Qui si apriranno ufficialmente le celebrazioni per il bicentenario il 16 agosto 2014. «Il nostro obiettivo – ha continuato il rettore – è permettere alle persone di avvicinarsi a don Bosco attraverso l’accoglienza e l’ospitalità che hanno caratterizzato la sua azione».

Il progetto coinvolge i territori, con i consorzi di Monferrato, Val Rilate, Langa e Astesana, e le amministrazioni comunali. «I nostri percorsi – ha detto il sindaco di Castelnuovo Don Bosco, Giorgio Musso – sono legati a natura, arte e gusto, e sono tutti accomunati dalla spiritualità dei luoghi attraversati». Per la Provincia di Torino, avviata verso il modello di città metropolitana, è intervenuta Elena Di Bella, illustrando il “cammino di don Bosco”, un anello di 80 chilometri tra Torino, Chieri, Buttigliera d’Asti, Moncucco Torinese, fino a Superga. Abbinato agli itinerari del bicentenario, con il Santuario di Crea, Mirabello Monferrato, Lu – paese che vanta oltre trecento vocazioni dal 1881 – e Casale Monferrato, è davvero un bel giro!

Come se non bastasse, il 2015 è anche l’anno dell’Ostensione della Sindone, come ha ricordato Maurizio Baradello, direttore generale del comitato organizzatore, con oltre due milioni di pellegrini attesi e il Papa a Torino. Con questa mole di eventi, l’Expo 2015 pare un dettaglio, ma non va considerato tale altrimenti i milanesi si arrabbiano. Anzi, sarà una bella occasione per spostare una parte dei previsti 22 milioni di visitatori da Rho a Colle don Bosco, e qualcun altro in direzione opposta (perché no?).

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