Acqui Terme alla sfida del turismo termale

La Bollente richiama i viaggiatori ad Acqui Terme dai tempi degli antichi romani. Dalle profondità della terra l’acqua zampilla in superficie a 74°C carica di bromo, iodio e zolfo e da secoli viene utilizzata per fanghi, bagni e inalazioni.

Come ogni città termale, Acqui ha patito la crisi di un settore in trasformazione. Le Regie Terme hanno cambiato proprietà, passando dal controllo pubblico della Regione Piemonte a una società privata genovese. L’obiettivo è rilanciarsi sul mercato del benessere e le opportunità non mancano.

Acqui Terme, La Bollente
Acqui Terme, La Bollente

Dalla Bollente al Lago delle Sorgenti

I complessi termali si trovano in due zone distinte, separati dal fiume Bormida. In centro città l’acqua proviene dalla Bollente, per essere utilizzata nello stabilimento «Nuove Terme», per i trattamenti di cura, e nel centro benessere del Grand Hotel Nuove Terme, elegante complesso di fine Ottocento, con il «percorso romano» che prevede piscina a 36°C, vasca di acqua fredda, bagno turco, sauna, docce aromatiche e area relax (ingresso per persona: 23 euro feriali, 32 euro festivi e prefestivi).

Acqui Terme, l'acquedotto romano (I secolo d.C.)
Acqui Terme, l’acquedotto romano (I secolo d.C.)

Dall’altro lato della città, nei pressi dell’acquedotto romano, all’interno del parco, la stabilimento Regina è stato recentemente ristrutturato e offre per il mese di maggio (fino a esaurimento della disponibilità e soltanto a chi non lo abbia mai frequentato) la possibilità di praticare «una seduta di fango-balneoterapia o di inalazioni o di idroginnastica vascolare in piscina». Il fango, alla temperatura di 48°C viene spalmato sulle parti del corpo da trattare; al quarto d’ora di terapia seguono il bagno in acqua calda e la «reazione» avvolti in teli riscaldati. Il periodo completo di cura, convenzionato con il Servizio sanitario nazionale, dura dodici giorni ed è consigliato soprattutto per l’osteoartrosi.

Di fronte allo stabilimento termale, invece, sorge il «Lago delle Sorgenti», un centro benessere che abbina i benefici dell’acqua termale a rituali rilassanti con gong e campane tibetane. Il complesso comprende due piscine termali, il Vulcano (una vasca all’aria aperta dove respirare a pieni polmoni), il bagno di vapore geotermale, la sauna, il solarium, l’area relax e un ampio spazio dedicato alla meditazione dove si effettua il bagno di Gong, con frequenze dalla Terra a Plutone (ingresso per persona: 45 euro feriali, 50 euro festivi).

Acqui Terme
Acqui Terme

Nuove proposte da ristoratori e commercianti

Acqui Terme promette di incrementare le occasioni di spettacolo, indispensabili per richiamare i turisti, e nel frattempo ristoratori e commercianti si organizzano. Al Bistrò (corso Bagni 48) hanno inventato le «bollentine», brioche sfogliate a mano e prodotte con lievito madre, farina primitiva e, soprattutto, l’acqua della Bollente, da gustare dolci, con creme e marmellate artigianali, oppure salate, con formaggi selezionati, salumi, verdure e mostarda di frutta. Dotto 1827 (corso Italia 27) è una buona pausa per l’aperitivo, così come La Fonte del Vino, affacciata proprio sulla Bollente. A pochi passi, Angolo Divino (via Alla Bollente 44) propone menù vegetariani, ma non solo, in un ambiente curato, tra persiane e pergolati (prezzo medio 25 euro a persona), mentre l’osteria Da Bigat (via Mazzini 32) è un posto ruspante noto per la farinata e la cucina di territorio; sulla statale del Turchino, verso Nizza Monferrato, all’Osteria 46 (via Vallerana 11), sotto la «Porta dei tartufi» si gustano piatti di carne e tome di Roccaverano (prezzo medio 20 euro a persona). Infine, per integrare il percorso salutista di Acqui Terme, Ishvara (via Monteverde 30) è specializzato in riflessologia plantare mentre l’Hotel Valentino, vicino alla fonte «Acqua Marcia» (ricca di sulfuri ma fredda) offre camere confortevoli e un centro benessere a disposizione degli ospiti.

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